In Memory of Wendy

Testo di Matteo Foracchia.

Musiche di Hernan Diego Loza.

Riarrangiamenti a cura dei DeSamistade.

 

Eccomi tornato, dolce immobile Wendy,

da quell’Isola bastarda, che sta oltre l’aurora.

Tutti dicon “Non esiste, è soltanto una Chimera”,

ma fui li che ti rapii, come falco e capinera.

 

Eccomi tornato, muta e fragile Wendy,

per vederti seppellita, sotto un salice azzurro.

Nei sobborghi d’una Londra che non ci capisce,

sotto una lapide di marmo, che già scolorisce.

 

Eccomi tornato, sono ancora il tuo Peter,

vestito di fango, di stagioni rubate.

Ti ricordi, appesi al cielo il tuo giovane cuore,

Mentre stretta al mio volo, facevamo l’Amore.

 

Eccomi Wendy, il tuo sogno interrotto,

Uncino e il Coccodrilo ci guardano ridendo,

Bimbi Persi e Sirene ci salutano da lontano,

mentre nudi scompariamo, mano nella mano.

 

Ecco, amor mio, il tuo bimbo codardo,

che ha scelto l’incanto d’un volo di fata

a quel profumo troppo intenso che quaggiù chiamano vita,

un viaggio troppo duro, troppo aspra salita.

 

Eccoci Wendy, una vita in ritardo

una vita tutta intera,

che tu hai immerso nel tempo.

Il tempo sulla terra, è tiranno di ogni cosa,

questo gioco l’hai giocato,

appassendo come rosa.

 

Ora tu dormi, io sono qui per restare

a invecchiare accanto a te, sotto il salice azzurro

d’una Londra congelata che ancora non ci capisce

E mi soffoca di fumo che la nebbia infittisce.

 

E non lo sapevo, Wendy.

Non credevo.

Di volare tra le fate solo per cercare te!

Ma davvero non pensavo, davvero, credi a me.

Tu sei stata e rimarrai, la mia Isola che non c’è!

 

Eccoci Amor Mio, son tornato da te,

per il volo conclusivo verso il nostro mattino.

Perché davvero non pensavo, su, ti prego, credi a me.

Sarai sempre, e per sempre, la mia Isola che non c’è.

 

In Memory of Wendy

Grafica e disegni a cura di Checco KK DeB De Benedittis